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Dietro le quinte 1917 – Recensione BTS

I dietro le quinte del film 1917 ci fanno capire quanta preparazione questa produzione ha richiesto per arrivare al risultato che abbiamo visto al cinema.

Ancora prima degli Oscar 2020 avevo reputato questo film un capolavoro e sapevo avrebbe vinto qualche premio:
🏆 Miglior fotografia
🏆 Miglior sonoro
🏆 Migliori effetti speciali

NO SPOILER in questo articolo non ci saranno spoiler, parleremo di alcuni momenti ed elementi che però non rovineranno la visione del film a coloro che non l’hanno ancora visto.

Di cosa parla il film 1917?

1917 è basato su una storia vera o, come l’ha definito il protagonista in un’intervista, è un “tuning” della stori tramandata dal nonno del mitico regista Sam Mendes.

L’atmosfera creata è qualcosa di incredibile, perchè ti proietta completamente all’interno delle condizioni narrate, di quella situazione di guerra.

Cosa rende particoalre 1917?

Questa atmosfera di cui parlo è resa possibile dalla resa della produzioni, dall’obiettivo che avevano in mente durante lo studio di questo film: creare/simulare un unico piano sequenza, quindi – per spiegarla in modo semplice è diretto – il risultato è un film senza tagli, come se la cinepresa non avesse mai smesso di riprendere dall’inizio alla fine.

In questo modo percepiamo nel dettaglio le condizioni a cui erano costretti i soldati, lo scorrere del tempo, l’attenzione che situazioni simili ti portano ad elevare a potenza per ogni minimo rumore o dettaglio… In pratica a questo film manca solo la percezione degli odori per proiettarci completamente in trincea.

Non è un film unico nel suo genere, in passato abbiamo già visto film simili; a rendere però unica questa produzione – secondo me – sono elementi come la gestione dell’azione (intesa proprio come la gestione di “ciò che accade nella ripresa”) e la gestione della location, sia dal punto di vista dell’utilizzo dello stage (mai ripetuto, ogni location viene sfruttata solo per una scena e poi cambiata) sia dal punto di vista del cambio drastico di location, perchè ci vediamo passare dalla trincea, alla terra di nessuno, ad un paese distrutto, ad un fiume, ecc.. quindi molte situazioni e condizioni in un unico film.
Dove sta la difficoltà qui? Sta proprio nel fatto che il film simula un unico piano sequenza, quindi dobbiamo comunque seguire la logica di quello che è il tempo, spazio, movimento.

Quindi non posso per esempio mostrarti l’attore in trincea e dopo 10 secondi farlo entrare in un edificio, risulterebbe surreale anche se le due scene risultano unita da un taglio impercettibile.

Produzione del film 1917

Parte del merito è già stato conferito al regista, ora punterei il dito contro il DoP (Direttore della fotografia) Roger Deakins che, anche se vi sembra di non conoscere, sappiate gli viene attribuito parte del merito per molti film che abbiamo reputato capolavori – googlare il suo nome per credere.

Nelle fasi di pre-produzione e produzione le parole d’ordine erano precisione, sincro e spazio.. tanto, tanto spazio, calcolate che solo per la trincea principale hanno dovuto scavare per quasi 1600 metri.

Per ogni stage hanno preventivamente creato dei modellini molto fedeli grazie ai quali hanno potuto studiare i movimenti della troupe, i movimenti di luce e ombre e i movimenti della location stessa.
Quest’ultimo elemento è indispensabile per produzioni come questa perchè non sempre la cinepresa può passare per lo stesso spazio in cui passa l’attore, di conseguenza è utile creare stage modulari, i cui pezzi si possono muovere durante le riprese.

Quali ostacoli/problemi comporta un piano sequenza

In realtà durante la lavorazione di queste produzioni i problemi o comunque gli ostacoli che ci si trova ad affrontare sono molteplici, quindi ora mi focalizzerei principalmente su 3 “scogli”:

  1. NOIA questo rappresenta il fattore che più mi spaventava prima di andare a vedere il film, poichè immaginavo questo lungo, continuo e lento movimento di camera
    In realtà hanno gestito bene l’attenzione dell’utente anche nei momenti più “statici”, grazie a dettagli visivi o sonori che non ci daranno tregua!
  2. SPAZIO e qui l’attenzione la riponiamo sui movimenti di camera che, per poter agire secondo i termini accordati preventivamente, dovevano essere possibili quasi (o addirittura totalmente) a 360 grati attorno all’elemento principale.
  3. INGOMBRO CINEPRESA problema che sorge nel momento in cui, come capitava spesso durante le riprese e come si può vedere dai dietro le quinte di 1917, spesso era necessario passare in dinamicità da un supporto all’altro, quindi vediamo scambiare la cinepresa tra presa manuale a crane, a macchina, drone, moto, ecc…
    Hanno quindi optato per una cinepresa molto compatta, che è tornata utile anche per le riprese negli spazzi più stretti.

Editing o post-produzione del film 1917

Per questa fase prendiamo a riferimento l’editor Lee Smith, che ha organizzato tutto il lavoro di montaggio in maniera incredibile perchè alcuni tagli sono veramente impercettibili.
Questo ci fa intuire l’importanza della coordinazione di attori, elementi e cameramen, perchè un ottimo taglio in fase di editing non è nulla se in fase di produzione gli elementi nel frame non sono nelle stesse condizioni tra la fine di una clip e l’inizio della seguente.

Gli attori provavano e riprovavano anche prima delle riprese, non doveva esserci il sole per evitare una luce e delle ombre troppo rigide e addirittura la gestione del cameramen mi ha molto colpito poichè dai dietro le quinte 1917 si può vedere come anche alcuni di loro fossero vestiti da soldati perchè in qualche momento sarebbero inevitabilmente entrati nel frame di ripresa e quindi resi parte integrante della composizione.

1917, non tutto perfetto

Vi ho parlato di sincro, coordinamento, preparazione… vero, però non tutte le scene erano preparate ad hoc!

Infatti per ottenere più spontaneità possibile, per alcune scene hanno studiato solo inizio e fine per poter poi effettuare i giusti tagli, ciò che stava nel mezzo però c’era solo da script, gli attori e cameramen non sempre sapevano alla perfezione come gestire la scena.

Questo ovviamente si proietta anche nel caso di un inconveniente o un incidente che però si “incastra” alla perfezione in quella che è la parte dell’attore, come vediamo anche nei video dei dietro le quinte 1917.

Film 1917, ne vale la pena?

Considero questo film un “must” per chi è del settore, ma lo consiglio molto anche a chi non è così interessato al cinema, è una forma diversa di raccontare le cose, un’immersione a 360 in condizioni che i nostri “antenati” hanno – purtroppo – vissuto sulla loro pelle.

Quindi, forse, il grazie più grande per questo capolavoro va dedicato proprio a nonno Alfred Mendes.

alfred mendes 1917 vera storia foto

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